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Sinner: In Rai è guerra interna per la mancata diretta dello storico incontro

La vittoria di Jannik Sinner a Melbourne è diventata un caso amministrativo. La legislazione sugli eventi di rilevanza nazionale, che obbliga la diretta in chiaro di un evento (sportivo o non) risale ad una lista del 2012 dell’Agcom che ha escluso le gare degli Slam di tennis. E’ però assai probabile che all’epoca l’ipotesi di vedere un italiano in finale in una gara così importante fosse stata esclusa o quasi da chi ha stilato il documento.

Toccherà probabilmente a dirigenti e funzionari del Mimit stilare la nuova lista di eventi di rilevanza nazionale che vanno trasmessi in chiaro, e servirà trovare soluzione per permettere alla Rai di farlo, visto che spesso i diritti di queste manifestazioni sono nelle mani di altri broadcaster.

Il comunicato di protesta del CdR di Raisport

Intanto il CdR e la Fiduciaria di Milano di RaiSport hanno emesso un comunicato di protesta, lamentando non solo il mancato acquisto del match ma soprattutto l’assenza di un inviato al torneo. Questo il testo: “Jannik Sinner trionfa, dopo 48 anni da Adriano Panatta a Parigi, in un torneo Slam. Scrive una pagina di storia vincendo dove mai un italiano, agli Australian Open, era arrivato in cima e noi non ci siamo. La Rai e RaiSport non hanno ritenuto di inviare un collega per testimoniare un’impresa eccezionale, facendo mancare un contributo atteso dal Servizio Pubblico radiotelevisivo. Tra l’altro avrebbero potuto “farsi aiutare” da un precedente importante, quello della finale del Roland Garros del 2010, quando viale Mazzini decise seduta stante di acquistare, anche allora da Eurosport, la finale femminile vinta da Francesca Schiavone su Samantha Stosur.

Offrendo in tal modo in diretta televisiva ed in chiaro la storica impresa della tennista milanese. Si dirà altri tempi, è vero. Adesso l’azienda deve risparmiare e razionalizzare i costi, ma davanti ad evento simile non ci si può tirare indietro. Se il costo diritti per la diretta televisiva era esagerato e fuori portata, almeno un collega a Melbourne poteva e doveva essere inviato. Purtroppo, lo diciamo con enorme dispiacere, l’ennesima occasione persa”

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