Ciclismo

Giro d’Italia 2024: solo 41 italiani al via! Cosa sta accadendo al ciclismo nostrano

A poche ore dall’inizio, la Corsa Rosa vede solo 41 italiani in lizza. Se questa cifra dovesse essere confermata, o peggio ancora diminuire, si raggiungerebbe un livello che non si vedeva dal 1930. Per dare un’idea, l’anno scorso al Giro d’Italia c’erano 51 italiani, un leggero aumento rispetto ai 45 del 2022, ai 44 del 2018 e ai 43 del 2017. Questo è il segno di una tendenza che persiste da anni e che ha le sue radici in vari problemi del nostro ciclismo. Il più pesante è l’assenza, ormai da un decennio, di una squadra italiana nel panorama World Tour, con tutte le conseguenze del caso. La più evidente è che i (pochi) talenti italiani attuali sono spesso relegati a ruoli secondari o addirittura di gregari in squadre straniere. E poi, naturalmente, c’è la questione della qualità stessa degli atleti, quasi come un cane che si morde la coda.

Per invertire questa tendenza nel ciclismo italiano, potrebbero essere prese in considerazione alcune strategie:

Investimento nelle squadre italiane: La creazione di una squadra italiana nel panorama World Tour potrebbe offrire ai talenti italiani l’opportunità di competere al massimo livello senza dover necessariamente unirsi a squadre straniere.

Sviluppo del talento a livello giovanile: Un investimento significativo nel ciclismo giovanile potrebbe aiutare a coltivare i talenti italiani sin dalla tenera età, fornendo loro le competenze e l’esperienza necessarie per competere al massimo livello.

Migliorare le infrastrutture di allenamento: Fornire strutture di allenamento all’avanguardia e accesso a tecnologie di allenamento avanzate potrebbe aiutare i ciclisti italiani a competere con i loro omologhi internazionali.

Promuovere il ciclismo a livello nazionale: Aumentare la visibilità e l’interesse per il ciclismo a livello nazionale potrebbe incoraggiare più persone a praticare questo sport, aumentando così la base di talenti disponibili.

Mancanza di competizioni: I giovani ciclisti italiani partecipano a poche corse a tappe rispetto ai loro colleghi stranieri1. Questo può ritardare il loro sviluppo e la loro capacità di competere a livello professionistico.

Pressione fiscale: In Italia, la pressione fiscale, tra tasse e contributi, è praticamente doppia rispetto all’estero. Questo può indurre gli atleti a trasferirsi all’estero e può influenzare i budget delle società.

Mancanza di vittorie: Il ciclismo italiano sta attraversando un periodo di difficoltà, con poche vittorie importanti negli ultimi anni. Questo può avere un impatto sulla motivazione e sulla fiducia dei ciclisti.

Ricordiamo che queste sono solo alcune idee che buttiamo lì, e che la realizzazione di questi cambiamenti richiederebbe un impegno significativo da parte di molte parti interessate nel mondo del ciclismo italiano.

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