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ESCLUSIVA, Domenico Progna: “Dea senza limiti, a Campobasso grandi progetti. Bari? Il compito di Iachini non sarà semplice” 

Domenico Progna ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della testata sportiva News.Superscommesse.it. L’attuale responsabile del settore giovanile del Campobasso, la squadra della sua città e con la quale ha debuttato nel grande calcio, ha affrontato diversi temi: dagli obiettivi stagionali dell’Atalanta fino al parere sul difficile momento del Bari, formazione nella quale Progna ha militato per due stagioni.

La Dea è in corsa su tutti i fronti, ma tra qualche settimana potrebbe presentarsi la necessità di “scegliere”. Può “valere” di più tornare in Champions o vincere un trofeo come la Coppa Italia per suggellare questo ciclo? Lei visse una situazione simile nel 1988, quando eravate in lotta per la promozione in A e vi spingeste fino alla semifinale di Coppa delle Coppe.
“L’Atalanta è l’unica squadra che può vincere contro tutte le big (…). A parte Inter e Juventus che hanno parecchi punti di vantaggio, le distanze tra le altre sono minime, quindi l’Atalanta ha tutto per puntare alla Champions League. (…) Questo però non toglie che si possa inseguire anche la vittoria di un trofeo come la Coppa Italia, senza trascurare l’Europa League. La rosa è ampia e si può provare ad andare avanti su tutti i fronti, cosa che auguro ad una piazza che merita soddisfazioni”.

Molto diversa è la situazione del Bari. Non troppo tempo fa disse che vedeva più probabile la cessione del Napoli da parte dei De Laurentiis piuttosto che del Bari, parere condiviso da molti. Secondo lei può essere cambiato qualcosa dopo il traumatico epilogo della scorsa stagione e le difficoltà che si stanno incontrando in quella attuale, con i tre cambi di allenatore?
“Non conosco i piani dei De Laurentiis, ma tra due o tre anni arriverà il momento di scegliere. (…) Quella di Bari potrebbe essere la piazza giusta per provare a rifare qualcosa di importante (…). Che questa stagione sarebbe stata travagliata era purtroppo da mettere in preventivo. Ripartire dall’ultimo minuto di quella finale playoff era difficilissimo. Per farlo si sarebbe dovuta costruire una rosa in grado di dominare il campionato. Non so se sia stato commesso qualche errore di valutazione dopo l’esonero di Mignani. Il compito di Iachini non sarà semplice, ma qualora riuscissero a qualificarsi per i playoff tutto diventerebbe possibile”.

L’ultima domanda non può che essere sul suo Campobasso. La piazza sembra aver ritrovato entusiasmo grazie alla nuova proprietà. A prescindere da come si concluderà il campionato, ci sono i presupposti per creare finalmente un progetto solido e duraturo, oltre che per la prima squadra, anche per il settore giovanile che lei dirige?
“La proprietà americana guidata dal presidente Rizzetta vuole fare le cose in grande. La convenzione di nove anni stipulata con il Comune per la gestione dello stadio lo conferma. La D purtroppo è un campionato difficilissimo in cui vince una sola, e nel nostro girone ci sono almeno tre-quattro squadre che possono ambire. Oltre alla Sambenedettese non trascurerei L’Aquila e l’Avezzano può rientrare. Quanto al settore giovanile, siamo partiti quest’anno anno perché nella scorsa stagione il club era in Eccellenza e praticamente non c’era nulla. Il Molise non è una realtà come Bergamo, siamo in costruzione, ma io e i miei collaboratori lavoriamo con impegno. Oggi non pensiamo a far uscire giocatori che arrivino ad altissimi livelli, la speranza in primo luogo è quella di formare ragazzi e poi uomini con valori importanti”.

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