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ESCLUSIVA, Alessandro Melli: “Ad oggi Parma per distacco la migliore, fondamentale l’entusiasmo di Krause. Il calcio di oggi non mi piace, seguo solo i ducali”

Per capirne di più sul “magic moment” del Parma di Pecchia la testata sportiva News.Superscommesse.it ha raggiunto un illustre come Alessandro Melli. L’ex numero 7 della mitica squadra di Nevio Scala e in seguito team manager crociato per tanti anni in questa intervista ha commentato l’inizio di stagione dei ducali e raccontato il suo rapporto speciale con il club.

Melli, cosa ci dice di questo Parma che vola, vince e diverte? Si aspettava un inizio di campionato così considerando che il gruppo non è cambiato tanto?
“Devo ammettere che una partenza così non me l’aspettavo. Sono sorpreso in positivo. A inizio stagione immaginavo che la squadra avrebbe potuto proseguire sull’onda dell’entusiasmo dell’ottimo finale dello scorso campionato, che il percorso di crescita sarebbe continuato. L’evoluzione, però, è stata sorprendente. Già dalla seconda partita di questo campionato comunque ho avuto ottime sensazioni e mi sono detto: ‘Sì, quest’anno ci siamo’”.

Ritiene che gli addii di Gigi Buffon e Franco Vazquez possano aver responsabilizzato il gruppo a livello di personalità? Dal punto di vista tecnico, invece, vede il Parma come la squadra più forte e completa del campionato o pensa che alla lunga possa farsi sentire la mancanza in rosa di un bomber alla Coda o alla Pohjanpalo, per restare alle concorrenti?
Sì, la partenza di due giocatori così esperti può avere aiutato chi già c’era a maturare sotto l’aspetto psicologico e a sentirsi più responsabilizzati. Situazioni come queste permettono di fare uno step in avanti, ma non bisogna dimenticare il contributo tecnico che Gigi e Franco hanno dato negli ultimi due anni. Quanto ai valori in campo, il Parma oggi è sicuramente la squadra più forte per distacco, ma il campionato è lungo (…) La guardia deve sempre essere tenuta alta, non dimentichiamo che a breve ci sarà il mercato di gennaio e che molte rose potrebbero uscirne trasformate in meglio”.

Quanto pensa che incida la presenza sempre più assidua vicino alla squadra del presidente Krause? Lo si vede sempre più spesso alle partite, anche del settore giovanile, ed è sempre più integrato anche con città e tifosi.
“L’entusiasmo del presidente è un aspetto importante. Si percepisce chiaramente che sta cambiando il suo rapporto con la città e con la tifoseria. Probabilmente ha avuto bisogno di tempo per capire il calcio italiano e in particolare come vivere il calcio a Parma (…). Non credo sia una coincidenza che i risultati stiano arrivando proprio adesso che c’è feeling tra società e tifosi. Mi sento di dire che oggi Krause è un “valore” anche sotto l’aspetto umano, dopo che lo è sempre stato sotto quello economico”.

In conclusione le chiedo se e quanto le manca il calcio. La sua avventura nel Parma purtroppo non è finita nel migliore dei modi per colpe non sue, poi ha scelto di uscire da questo ambiente. Ha qualche rimpianto o “nostalgie”?
“Il calcio mi ha dato tanto e mi manca, ma soprattutto mi manca il Parma. Per me questa squadra, mi passi il termine, è stata una “malattia” se ci stavo lontano ed è stato amore infinito quando c’ero vicino. È stato così da quando ho iniziato a giocare e sarà sempre così. Il calcio di oggi non mi piace, non mi piace il modo di giocare e tutto ciò che ci gira attorno. Seguo solo il Parma e in qualche occasione la Champions League, molto poco la Serie A. la mia vita attuale mi gratifica, ma quello per il Parma è stato e resterà un amore eterno”.

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