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Matteo Berrettini ritorna a vincere, suo il torneo di Stoccarda, battuto

84 giorni dopo l’intervento alla mano, uno strepitoso Matteo Berrettini completa una settimana perfetta bissando a Stoccarda il titolo già vinto nel 2019. Per il 26enne tennista romano si tratta del 6° titolo in carriera, il 3° sull’erba, superficie dove davvero ha pochissimi rivali al mondo. Battuto in finale, dopo una battaglia di 2h e 40’ il redivivo Andy Murray che si è piegato solo al terzo (6-4, 5-7, 6-3) dopo aver fatto vedere sprazzi del suo miglior tennis, quello che nel 2016 lo aveva portato in vetta alla classifica mondiale. 

Berrettini ha vinto perché è stato più continuo, soprattutto al servizio (81% di punti ottenuti con la prima e 19 ace), e ha dimostrato di avere più armi a disposizione dello scozzese. Ha logorato il rivale spostandolo molto, con dritti a rovesci in back, e poi è stato bravo ad alternare accelerazioni a palle corte. Murray, alla prima finale sull’erba dopo la vittoria a Wimbledon nel 2016, ha dato tutto per cercare di portare la partita al terzo. C’è riuscito dopo essere stato sull’orlo del baratro (ha annullato 3 palle-break dal sapore di match-point sul 4-4 del secondo) ma poi ha pagato fisicamente lo sforzo accusando un passaggio a vuoto nel gioco d’apertura del terzo e un fastidio allo psoas (il muscolo vicino all’inguine) che lo ha limitato al servizio, costringendolo, di fatto, ad arrendersi al secondo match-point al nono gioco.

“E’ incredibile questa vittoria è l’ultima cosa che avrei immaginato venendo qui soprattutto dopo aver subito la prima operazione della mia vita”, ha sottolineato alla fine Berrettini. “Non ho giocato sicuramente il mio miglior tennis al primo turno ma partita dopo partita mi sono sentito sempre meglio. E’ stata una finale difficile. Sul 4-4 del secondo Murray è stato bravo a forzare e mi ha trascinato al terzo. Mi dispiace che abbia chiuso infortunato ma ha comunque disputato un ottimo torneo”, ha chiuso rendendo onore all’avversario. 

Fonte: Repubblica

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