aggregratore

Triathlon: quasi 60 nuotatori si ammalano dopo una gara nel Regno Unito

LONDRA – Almeno 57 persone hanno sofferto di diarrea e vomito dopo aver nuotato in mare durante la tappa britannica del World Triathlon Championship Series.

Circa 2.000 persone hanno preso parte agli eventi a Sunderland, nel nord-est dell’Inghilterra che includevano il nuoto al largo della spiaggia di Roker della città.

L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha dichiarato questo fine settimana che sta indagando sulla possibile causa dell’epidemia e chiederà alle persone colpite di completare un questionario e fornire un campione per i test.

I test di routine effettuati dall’Agenzia per l’ambiente a Roker alla fine di luglio, giorni prima della competizione, hanno rilevato alti livelli di batteri E. coli nell’acqua.

Ma British Triathlon, un organo di governo per il triathlon del Regno Unito, ha affermato che questi test sono stati effettuati al di fuori dello specchio d’acqua utilizzato per la competizione e che i risultati sono stati pubblicati dopo gli eventi del fine settimana.

Uno dei partecipanti, il triatleta australiano Jake Birtwhistle, ha dichiarato su Instagram di “sentirsi piuttosto schifato sin dalla gara”.

“La nuotata avrebbe dovuto essere annullata”, ha aggiunto, postando l’immagine di un grafico con i risultati dei test in acqua di Roker.

La competizione si è svolta in un’area della costa che è stata al centro di una disputa di lunga data tra gli attivisti e il governo sugli scarichi delle acque reflue, ha riferito il quotidiano Guardian.

La compagnia idrica locale Northumbrian Water ha insistito sul fatto che non ci sono stati scarichi “che avrebbero potuto avere un impatto negativo sulla qualità dell’acqua” a Roker dal 2021.

L’Agenzia per l’ambiente ha affermato che “cali temporanei” nella qualità dell’acqua possono essere causati da vari fattori “tra cui forti piogge”.

A Parigi, un evento pre-olimpico di nuoto in acque libere nella Senna è stato annullato questo fine settimana a causa dell’inquinamento. — Agence France-Presse

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.