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Pirelli alla sfida dell’ottovolante portoghese

L’Autódromo Internacional do Algarve, nel sud del Portogallo, ospita il secondo appuntamento del Motomondiale, il Grande Prémio de Portugal.
Dopo i test di inizio stagione e il primo GP in Qatar, i piloti Moto2™ e Moto3™ avranno la possibilità di approfondire la conoscenza dei pneumatici Pirelli in un circuito molto diverso da quello di Lusail ma che propone comunque delle sfide interessanti per piloti, moto e pneumatici per via della sua configurazione ricca di saliscendi e curve cieche che ne fanno un tracciato molto spettacolare e unico nel suo genere.
Pirelli mette a disposizione dei piloti di entrambe le classi l’allocazione standard, ovvero quella di base prevista per tutta la stagione 2024.

BARBIER ITALIANO

A Portimão i pneumatici devono adattarsi a diverse condizioni

“Portimão presenta un layout piuttosto impegnativo per i pneumatici con un mix interessante di curve in salita e discesa e delle specificità da tenere in debita considerazione. A differenza del posteriore, che subisce poche ma intense sollecitazioni meccaniche/termiche, il pneumatico anteriore è costantemente impegnato in curve a lenta percorrenza e ad ingresso rapido con raggio di curvatura piccolo. Questo costringe il pilota a frenate brusche, anche in discesa. Si tratta comunque di una pista che conosciamo bene perché ci abbiamo corso diverse volte con il Mondiale Superbike e per diversi test, non ultimi quelli del febbraio scorso con i piloti di Moto2 e Moto3. Purtroppo, proprio questi ultimi test sono stati condizionati da maltempo e pioggia quindi i piloti sono riusciti ad avere giusto un assaggio dei nostri pneumatici. Abbiamo deciso di affidarci all’allocazione standard del 2024, quindi non ci saranno pneumatici di sviluppo ma esclusivamente di gamma. Sappiamo che questo circuito, nonostante la riasfaltatura nel 2020, offre poco grip e, in particolare caso di basse temperature, non di rado si può notare del graining e livelli di usura più elevati, anche per via dello spinning e della difficoltà di portare in temperatura i pneumatici. Nel caso di temperature elevate, improbabili in questo periodo, si avrebbe invece ancora meno grip in pista. Nella scelta dei pneumatici da utilizzare sarà quindi importante tenere presenti tutti questi aspetti e trovare il compromesso migliore per le condizioni che ci saranno”.

DA TENERE D'OCCHIO

· Grip: anche se la pista è stata interamente riasfaltata nel 2020, tuttora presenta poco grip chimico che si traduce in livelli di aderenza piuttosto bassi. Mescole più morbide sono in grado di offrire maggiore grip, quelle più dure sono più protette dall’usura e potrebbero quindi essere preferite sulla distanza gara.
 
· Dislivelli: l’appellativo di “ottovolante” o “montagne russe” non è casuale perché il circuito portoghese presenta dislivelli davvero notevoli con una pendenza che può raggiungere il 12% in discesa e il 6% in salita. Non di rado, al culmine di alcuni dossi, le moto impennano o staccano addirittura da terra entrambi i pneumatici.
 
· Frenate: sono presenti forti carichi laterali e anche longitudinali date le brusche frenate. Dieci le staccate lungo il tracciato, che interessano in particolare il pneumatico anteriore chiamato ad entrare in curva in modo rapido e preciso. Tra i punti di frenata più difficili c’è la curva 1 dove si arriva al termine del lungo rettilineo principale (quasi 1000 metri) a velocità elevata e dopo un dosso, quindi è richiesta una forte staccata: l’anteriore è particolarmente stressato perché deve percorrere molti metri in piega e allo stesso tempo in frenata. Altre curve impegnative sono la 5, un tornante a sinistra in contropendenza in discesa e le curve 10-11 che possono mettere in crisi l’anteriore della moto.
 
· Temperatura dei pneumatici: i posteriori passano da curve in cui raggiungono temperature molto elevate sulla spalla ad altre in cui la spalla in piega è molto fredda. In generale il lato destro è quello più stressato dalle alte temperature. La parte più impegnativa è l’ultima curva: per via dell’ampio raggio di curvatura la moto è in costante accelerazione. Con tempi di percorrenza alti e angoli di piega fissi si registrano significativi picchi di temperatura sulla spalla destra del pneumatico. Al contrario le curve 3, 5, 8, 11 e 13 hanno un raggio di curvatura più piccolo in cui il pilota deve frenare fino ad una velocità molto ridotta. Percorsa metà curva, la moto richiede al pneumatico posteriore, che è molto freddo, una forte accelerazione longitudinale. I pneumatici sono particolarmente freddi soprattutto quando si inseriscono nelle due curve lente verso sinistra, le numero 5 e 13.

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