Gian Paolo Ristori (83 anni, di Firenze), presidente della società organizzatrice della competizione, e Rodolfo Gambacciani (72 anni, di Prato), direttore di gara, sono stati condannati rispettivamente a due anni e un anno e otto mesi di reclusione. La sentenza riguarda la tragica caduta del giovane ciclista Michael Antonelli durante la Firenze-Viareggio del 15 agosto 2018. Antonelli, allora diciottenne, subì un incidente in una curva sulla via Modenese a San Marcello, che lo portò alla morte il 3 dicembre 2020, dopo due anni e mezzo di agonia.
Il tribunale di Pistoia, presieduto dal giudice Pasquale Cerrone, ha riconosciuto i due imputati colpevoli di omicidio colposo, concedendo a Gambacciani attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena a entrambi. Sono stati inoltre condannati a risarcire la famiglia di Antonelli: 300mila euro alla madre Marina Mularoni, 170mila euro al padre Luca e 140mila euro al fratello Mattia. La famiglia, presente durante il doloroso processo, ha accolto la sentenza con commozione.
La madre di Michael ha espresso dispiacere per le accuse rivolte ai due imputati, ma ha sottolineato l’importanza di accertare che suo figlio non aveva colpe. Michael Antonelli, un promettente ciclista della Mastromarco Sensi Nibali, è uscito di strada e caduto in una scarpata non protetta durante la gara. Dopo 841 giorni in stato vegetativo a causa di un trauma encefalico, è stato il Covid a portarlo via poco dopo il suo 21° compleanno… Continua a leggere