18 Aprile 2025

Al termine di un finale piovoso e carico di suspense, domenica la Ferrari è riuscita a vincere la 24 Ore di Le Mans, con la 499P #50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. Il produttore italiano mantiene il titolo acquisito lo scorso anno. Completano il podio la Toyota #7 e la Ferrari #51.

Un’ora prima del traguardo della 24 Ore di Le Mans di domenica, nove Hypercar hanno compiuto lo stesso giro, di cui quattro entro l’1’30, con ovviamente una speranza di successo per ciascuno dei piloti, Nicklas Nielsen (Ferrari n°50 ), Jose Maria Lopez (Toyota n°7), Alessandro Pier Guidi (Ferrari n°51) e Laurens Vanthoor (Porsche n°63). Ma in questa corsa leggendaria poteva esserci un solo vincitore. E a vincere è il trio della 499P n°50, Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, che hanno battuto di 14 secondi quella della GR010 n°7 (Lopez – Kobayashi – De Vries) e quella della Ferrari n°51 (Molo Guidi – Calado – Giovinazzi).

La pioggia non ha risparmiato questa 92esima edizione. È caduto alle 18, per soli dieci minuti, provocando strategie diverse a seconda dei protagonisti. Ciò ha consentito in particolare alla Toyota di salire nella gerarchia, perché il numero 8 era 11° alla partenza, e il numero 7 è sceso al 23° dopo che Kamui Kobayashi è uscito di pista durante le qualifiche. L’abbiamo rivista più tardi la sera, poi durante la notte, dove forti acquazzoni hanno fatto uscire la safety car per più di quattro ore, bloccando la classifica.

Mossa strategica riuscita per il n°50

È stata ancora la pioggia a riaccendere la suspense, a due ore dal traguardo, costringendo i leader a montare gomme da bagnato. Un momento cruciale per la vittoria dove la Porsche n°6 (Estre – Lotterer – Vanthoor) ha senza dubbio perso l’occasione di finire meglio del 4° rientrando ai box un po’ troppo tardi. La Toyota numero 7 potrebbe aver mancato l’attacco perfetto quando Jose Maria Lopez è andato in testacoda a un’ora dal traguardo. In condizioni delicate, attaccando per la vittoria, i piloti hanno giocato un atto di equilibrio. E i loro ingegneri hanno fatto gli strateghi per cercare di perdere meno tempo possibile ai box, assicurandosi al tempo stesso di non avere guasti in pista.

La Ferrari #50 ha rischiato effettuando l’ultima sosta a 50 minuti dal traguardo, ma sotto la pioggia e la pista ovviamente bagnata è riuscita a ridurre i consumi quanto basta per arrivare al traguardo, tagliando il traguardo con solo il 2% di energia.

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