20 Aprile 2025

Filippo Magnini non ci sta e alza la voce, puntando il dito contro il trattamento mediatico ricevuto rispetto a quello riservato a Jannik Sinner. L’ex campione di nuoto, pur riconoscendo il talento e il successo del tennista, sottolinea una disparità nel modo in cui i media hanno affrontato le rispettive vicende legate ai test antidoping.

“Sinner è un fenomeno, un campione che ha fatto appassionare tutti, e la stampa lo ha giustamente protetto”, afferma Magnini, “ma io sono stato massacrato”. Il riferimento è alle diverse tempistiche e modalità con cui i media hanno trattato la positività al Clostebol di Sinner, risolta in tempi brevi, e la sua squalifica, durata anni e poi annullata.

Magnini parla di “trattamento particolare” per Sinner, con una sentenza arrivata in tempi record rispetto ai sette anni di attesa per la sua vicenda. “Sono invidioso, ma anche contento”, precisa, auspicando che questo precedente possa portare a una maggiore tutela degli atleti in casi controversi.

L’ex nuotatore si sofferma sulla “gogna mediatica” che ha subito, chiedendo maggiore cautela da parte dei media nel trattare casi delicati come questi, soprattutto quando le accuse non sono ancora state accertate. “Bisogna evitare la gogna mediatica fin dal momento zero, quando non si sa ancora nulla”, conclude Magnin

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