
Luglio 2022 è stato un mese che Alejandro Valverde, ex campione del ciclismo spagnolo, non dimenticherà mai. Durante un allenamento sulle strade di Murcia, in preparazione per la Vuelta a España, Valverde e il suo gruppo di ciclisti sono stati vittime di un atto deliberato di violenza stradale. Un automobilista, in un gesto di rabbia, ha investito il gruppo lungo la strada regionale RM-560, tra Alcantarilla e Javalí Viejo, lasciando tre persone ferite sull’asfalto prima di darsi alla fuga.
Quasi tre anni dopo, la vicenda ha raggiunto un punto cruciale. Martedì scorso, il quotidiano El Español ha rivelato che la Procura ha richiesto una condanna a 15 anni di carcere per l’autore dell’incidente, un ex agente della Guardia Civil. Questo individuo, che ora lotta per evitare il carcere, è accusato di aver agito con intenzione deliberata, trasformando un momento di allenamento in una tragedia sfiorata.
L’incidente ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei ciclisti sulle strade e sull’importanza di garantire giustizia in casi di violenza stradale. Valverde, che fortunatamente non ha riportato ferite gravi, ha continuato la sua carriera fino al ritiro, ma l’episodio rimane un ricordo indelebile di quanto possa essere fragile la vita, anche per un atleta abituato a sfidare i limiti.