Ciclismo

Primoz Roglic da leggenda: vince il suo primo Giro d’Italia con una prestazione indimenticabile a Lussari

“Si tratta di arrivare a Roma in rosa, vero?” Queste le parole di Primoz Roglic al termine della cronometro che ha dato il via alla 106esima edizione del Giro d’Italia, dopo che Remco Evenepoel ha firmato una prestazione stratosferica che ha ritardato lo sloveno a più di 40 secondi. Diciannove giorni dopo, con il ritiro del belga, in cui è successo poco e ci si aspettava molto, tutto è rimasto nelle mani del corridore Jumbo e di un Geraint Thomas che, a 37 anni, è stato molto vicino a diventare il corridore più anziano della storia a vincere il Giro. Fino a quando Primoz Roglic, ha dato la sua zampata.

Ed è che ciò che è stato vissuto sul Monte Lussari, teatro della battaglia finale, non avrebbe potuto essere più epico. Roglic stava polverizzando i tempi nei primi punti intermedi, che gli hanno fatto recuperare 16 dei 26 secondi con cui era partito alle spalle di Thomas. Tuttavia, la sfortuna, quella che è stata la sua ombra in innumerevoli occasioni, è ricomparsa sulla strada di Primoz. Con circa 3 km di salita da percorrere, la catena della bicicletta di Roglic si è staccata, un’invenzione che avrebbe potuto costare molto. QUI IL VIDEO

 Ed è che lo sloveno ha deciso di montare sulla sua bici da strada un gruppo gravel SRAM (40 monoplate e pignone grande sulla cassetta da 44 denti) , che gli ha permesso un grande vantaggio per risparmiare muscoli ad alte cadenze sui pendii più ripidi. Ma in una buca, i suoi meccanismi e le sue illusioni sembravano esplodere. Non c’era altra scelta che stringere i denti e fare qualcosa di eroico. Dopo aver perso quasi tutto il vantaggio che aveva guadagnato, Roglic è stato in grado di recuperare 40 secondi per prendersi la maglia rosa di 14 secondi, il quarto distacco più stretto nella storia del Giro. Vedere per credere. Storico anche il podio di João Almeida, visto che l’uomo emiratino diventa il primo portoghese a salire nel cassetto del girone italiano.

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