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Olimpiadi Tokyo: l’eroe norvegese del triathlon Kristian Blummenfelt paragonato a Superman dopo che l’uniforme tutta bianca diventa trasparente

Dopo una strana falsa partenza che ha visto quasi metà del campo bloccato da una barca TV quando è esplosa la pistola, i funzionari hanno poi riunito i nuotatori che si erano tuffati, li hanno riportati al molo e hanno lasciato riprendere fiato, prima di iniziare tutto di nuovo.

È stato un inizio mai visto prima alle Olimpiadi (o in qualsiasi gara mondiale di triathlon di alto livello).

Da lì è stata una corsa calda di logoramento, con i pezzi grossi che si sono fatti strada in testa e le maggiori sorprese sono arrivate dagli uomini statunitensi. Mentre il francese Vincent Luis è uscito dall’acqua vicino alla parte anteriore e ha cercato di uscire velocemente dal T1 e fare una piccola pausa di nove stick sulla moto, alla fine sono stati catturati da un grande gruppo guidato dal potente Kristian Blummenfelt (Norvegia).

A quel punto, nonostante alcuni tentativi di allontanarsi dal gruppo in fughe in solitaria, era quasi certo che si trattasse di una gara di corsa, tranne che mancava uno dei corridori più veloci in campo. L’americano Morgan Pearson è stato accusato di una penalità di 15 secondi da scontare in fuga per aver lasciato l’attrezzatura (es. occhiali) fuori dalla sua scatola di transizione in T1, ma soprattutto è sembrato iniziare quasi immediatamente a tornare indietro. Pearson si lasciò rapidamente cadere dal retro del gruppo Blummenfelt e poi sembrò essere sputato fuori dal retro del gruppo che li inseguiva, che includeva l’altro americano Kevin McDowell.

Quando raggiunsero il T2, Pearson era più indietro di un minuto e McDowell, che non si era mai piazzato sopra l’11° posto in un evento della World Triathlon Championship Series, si trovò nella posizione unica di essere in testa mentre la gara si avvicinava al traguardo.

Con il caldo e l’umidità, la corsa si è trasformata in una brutale gara di logoramento quando un uomo dopo l’altro ha perso il ritmo. E non c’è nessuno migliore in una gara di pura forza del norvegese Kristian Blummenfelt, noto per i suoi allenamenti epici e le sue folli giornate di allenamento, che alla fine ha vinto l’oro.

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