Ai microfoni di Stadio Aperto, la trasmissione pomeridiana di TMW Radio, Mario Sconcerti ha detto la sua riguardo ad alcuni dei temi caldi del calcio italiano. A cominciare dalla crisi della Juventus, sempre più deludente in campo e spaccata nello spogliatoio:
Le difficoltà che ha Allegri nel rapporto con i giocatori, che stranamente lui coinvolge in modo pesante nelle sconfitte, sono un segno di pochissima comunicabilità tra squadra e allenatore. Alla Juve sono successe cose che, se fossero capitate ad altri club, ne parleremmo ancora. La Juve si è auto cancellata per provare a rifondarsi. Ha cambiato amministratore delegato, direttore generale e allenatore. Segno che è una cosa voluta dalla proprietà”.
“Rinforzi a gennaio? I 400 milioni di aumento di capitale vanno a coprire i debiti della Juve. Sul mercato di gennaio di solito si fanno prestiti. Ma è significativo che già a settembre si pensi a gennaio. I nove anni di dominio in Italia, con due finali di Champions, hanno sfinito anche loro. Hanno sbagliato delle sostituzioni di giocatori. Locatelli, ad esempio, è un giocatore da Fiorentina, non da Juventus”.
“Ricordo che Sarri diceva che non ama quelli che corrono con la testa bassa. Chiesa è cresciuto, ma ha limiti tattici, è esclusivamente un attaccante, che prende il pallone e va per conto proprio. Non è un giocatore che aiuta, deve ancora evolversi. In un momento del genere, con la Juventus in grande difficoltà, un giocatore come Chiesa difficilmente aiuta. Sta giocando veramente poco. Credo sia un momento in cui Chiesa non è sufficientemente utile alla Juve, ma non durerà molto, perché resta un giocatore importante”.
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