Marcell Jacobs dopo gli ori alle Olimpiadi di Tokyo nei 100 metri e nella staffetta 4×100, si gode la fama e questa popolarità non gli dispiace affatto. “Mi piace da morire, ho sempre desiderato essere riconosciuto per la strada – racconta il velocista classe ’94 in un’intervista al Corriere della Sera -. Trovo giusto sfruttare tutto ciò che può farmi conoscere, ma sono anzitutto un atleta e il prossimo anno ci sono i Mondiali: vi entrerò da campione olimpico e voglio uscirne da campione del mondo. Il segreto è arrivare al top della forma al momento giusto”.
Quando si parla però della composizione della staffetta in vista della prossima stagione, Jacobs è categorico, vuole cambiare strategia in vista della staffetta. “Voglio correre la quarta frazione (a Tokyo ha gareggiato nella seconda, tra l’apertura di Patta e la curva di Desalu), perché la gloria se la prende l’ultimo – spiega l’atleta nativo del Texas -. Fino all’anno scorso il più forte era Filippo Tortu, quindi era giusto che l’onore toccasse a lui, ma adesso i ruoli si sono invertiti: chiederò di invertire anche le posizioni in pista. Con lui c’è una sana rivalità, anche se il mio obiettivo ora è battere i numeri uno al mondo. Ho 26 anni e voglio correre oltre i 30. Bolt ha smesso a quell’età, ma aveva cominciato a vincere a 22. Adesso non vedo l’ora di riprendere ad allenarmi”.