
Fonte sport.es: Giovedì scorso, nel paddock dell’Albert Park, una scena ha catturato l’attenzione di tutti: Kimi Antonelli, giovane promessa del motorsport, è arrivato tenendo per mano la sorellina Maggie, di 10 anni, sognatrice di successi nella ginnastica. Un’immagine di innocenza e normalità, lontana dai riflettori della Formula 1. Ma una volta in pista, la trasformazione è stata stupefacente.
Un debutto da record
Domenica, al Gran Premio d’Australia, Antonelli ha compiuto un’impresa straordinaria: un quarto posto al suo debutto, uno dei migliori di sempre. Solo Max Verstappen, con 17 punti ottenuti con la Toro Rosso, ha fatto meglio. E nessuno, dai tempi di Jean Alesi nel 1989, era mai risalito dalla quindicesima posizione in griglia. Kimi, partendo sedicesimo, ha compiuto un’autentica rimonta.
Un confronto con i grandi
Il debutto di Antonelli è ancora più eclatante se confrontato con quello di altri campioni:
- Sebastian Vettel: settimo al debutto a 19 anni.
- Fernando Alonso: debutto brillante con la Minardi a 19 anni, ma un guasto tecnico lo ha fermato.
- Lewis Hamilton: podio al debutto con la McLaren a 22 anni.
- Kimi Räikkönen: sesto alla prima gara a 21 anni.
- Ayrton Senna: debutto a 24 anni, con ritiro dopo pochi giri.
Il plauso dell’ACI
“Conosco Kimi da molti anni e, nonostante la sua giovane età, posso assicurarvi che è un grande pilota e rappresenta una grande speranza per il nostro sport. Oltre alle sue qualità tecniche e atletiche, è una grande persona”, ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia (ACI). “Vorrei ringraziare innanzitutto la Mercedes, e in particolare Toto Wolff, per la fiducia e il sostegno riposti in questo giovane ragazzo”.
Il percorso di un campione
Antonelli, cresciuto nella Scuola Federale ACI Sport Michele Alboreto, ha conquistato i titoli di campione della Formula 4 Italiana, dell’Adac Formula 4 e dell’European Formula Regional, prima del breve passaggio in F2 e dell’approdo in F1.
Un futuro radioso
Il debutto di Kimi Antonelli a Melbourne ha lasciato il segno, confermando il suo talento cristallino e aprendo le porte a un futuro radioso nella Formula 1. L’Italia ha un nuovo campione da ammirare.