Nuoto

In Egitto l’apneista Homar Leuci stabilisce tre nuovi record di profondità

Cusago (Mi) – Uno, due e tre! Homar Leuci prende la rincorsa e infila tre record consecutivi di apnea nel giro di 10 giorni, portando il conto finale a ben 32 primati stabiliti.

L’apneista recordman ha iniziato la sua fantastica impresa lo scorso 2 maggio con un record individuale organizzato presso il Freediving World a Sharm el Sheikh, raggiungendo la profondità di -100 metri in apnea utilizzando solo la forza delle sue pinne. Con soli 3 minuti 12 secondi di performance è diventato il primo italiano a raggiungere tale profondità con le bipinne.

Ma non solo, questo primato gli ha consegnato un altro importantissimo “titolo”: ora è l’unico apneista italiano ad aver stabilito record in tutte e quattro le specialità dell’assetto costante, detenendo già gli altri tre primati assoluti AIDA (Association International de l’ativitè de l’apné) di profondità, quali l’assetto costante con monopinna (-121 metri), rana (- 77) e immersione libera (- 104).

NON C’È DUE SENZA TRE – L’appetito vien mangiando e così, sfruttando la forma ottimale, Leuci durante la AIDA Freediying World Cup, competizione svoltasi sempre presso il Freediving World a Sharm el Sheikh, ha messo a segno altri due record: l’11 maggio, ha incrementato il precedente risultato di un metro portando il limite a -101 metri in 3 minuti e 18 secondi; e il giorno successivo ha siglato uno strepitoso – 103 metri in 3 minuti e 12 secondi stabilendo il nuovo record italiano assoluto con bipinne AIDA e raggiungendo così la stessa profondità massima toccata in carriera dal pioniere dell’apnea Enzo Maiorca, al quale viene spesso paragonato.

QUEI RECORD NATI A CUSAGO – «Quest’inverno e nella prima parte della primavera mi sono allenato all’AQua-Village di Cusago, a due passi da Milano. Ero andato a nuotarci qualche anno fa e avevo visto subito che era un bel centro e soprattutto che la piscina rispondeva a tutte le mie esigenze in fatto di allenamento, così nei primi mesi del 2021 ci sono tornato svolgendo lì tutta la prima parte della mia preparazione. A inizio aprile, poi, mi sono trasferito in Egitto per completare l’allenamento ed essere pronto per ciò che ormai sapete» dichiara Homar Leuci.

Come si sviluppa una sua normale giornata di allenamento?
«Svolgo due training al giorno: una sessione in acqua, quindi nuoto o apnea, e una di allenamento a secco, che può essere corsa, palestra o spinning. In inverno acqua fa rima con piscina, dove alleno gambe e fiato. Un mese, un mese e mezzo prima della competizione mi trasferisco nel luogo sede di gara, così da avere il tempo di riadattare il mio corpo alla profondità. Aspetto che si può curare soltanto se si è lavorato bene precedentemente, ecco perché la preparazione in piscina diventa predominante, forse più importante di quella in acqua profonda.»

A SCUOLA DAL MIGLIORE – Homar Leuci farà più che tappa fissa all’AQua-Village, oltre ad allenarsi terrà anche dei corsi di apnea. «Il progetto è di far diventare il centro un punto di riferimento per l’apnea; il Covid-19 ci ha fatto rallentare, ma ora siamo pronti. Terremo corsi e organizzeremo seminari, anche quelli di aggiornamento per gli istruttori di Apnea Academy, la scuola di Umberto Pellizzari con cui collaboro.»

Quindi, l’apnea si impara in piscina?
«Certo, anche se può sembrare strano. In vasca puoi imparare la profondità, ma anche e soprattutto quegli aspetti più mentali che l’apnea ti permette di allenare, come respirazione, concentrazione e rilassamento. Ed è questo che la maggior parte delle persone cerca, perché ha bisogno di rigenerarsi dallo stress. L’apnea non è solo una pratica sportiva, ma anche “curativa” molto valida.»

Ha parlato di apnea come pratica curativa…
«Questo è uno sport non solo per persone che con il coltello tra i denti che vogliono raggiungere la profondità di 100 metri, anzi i più che si gli si accostano lo fanno semplicemente perché amano l’acqua, scoprendo, con l’apnea statica, quindi da fermo, un nuovo e ritrovato rapporto con se stessi, perché questa è una disciplina che porta a concentrarsi un po’ di più su noi stessi, a dimenticare preoccupazioni e stress fuori dalla vasca. Insomma, è un toccasana. Da istruttore vedo le persone cambiare, fortificarsi: mettendo semplicemente la testa sott’acqua e trattenendo il respiro vivi emozioni che poi impari a controllare, guadagnando in autostima. E non potrebbe essere altrimenti perché quella che ti ritrovi davanti è una battaglia solo tua, così come i successi che raggiungi.»

I VANTAGGI PER GLI SPORT D’ENDURANCE – Maratoneti e triatleti in particolare potrebbero includere l’apnea nelle loro tabelle di allenamento: «Sicuramente potrebbe essere un ottimo training mentale – spiega Leuci -. L’apnea tempra a resistenza e sofferenza; è vero, in apnea stai due-tre minuti, ma vi assicuro che bastano a migliorare entrambe. Oltre, ovviamente, a lavorare e incrementare l’aspetto della respirazione, potendo sperimentare le diverse tecniche. Solo per fare un esempio, un maratoneta di alto livello che ho allenato è riuscito a diminuire la sua performance di circa 3 minuti solo con esercizi di respirazione.»

AQUA-VILLAGE – È il villaggio per chi ama lo sport a Cusago, a due passi da Milano. Servizi e iniziative sono dedicati a chi ama fare attività sportiva a qualunque livello: piscina coperta di 25 metri, piscina con acqua riscaldata 32° per riabilitazioni o corsi, palestra in cui allenarsi con macchine firmate TechnoGym e tre sale dedicate ai corsi di fitness. In esterno, due spazi acqua e tanto verde per un sicuro relax nei mesi estivi, un solarium, ma anche un chiringuito. Il tutto “insaporito” dal ristorante AQua se Magna, antica trattoria e pinseria romana, con griglieria.

L’OASI DEL TRIATLETA, UN POSTO UNICO – La piscina da 25 metri del centro AQua-Village è la base di partenza di strade e sentieri tutt’intorno, ingredienti preziosissimi e rari da trovare tutti in un unico luogo, quasi un’utopia per chi pratica il triathlon. Nasce da qui l’Oasi del Triatleta, il primo di tanti progetti che AQua-Village sta preparando. Si può, quindi, pedalare e correre sui percorsi tracciati e testati dallo staff tecnico di AQua-Village: 2 lunghi 40 e 70 km per la bicicletta e 2 da 4, 7 e 14 km per la corsa. Tutti e quattro sono visibili tramite l’applicazione Relive. Il recovery delle biciclette: è a disposizione dei triatleti dal lunedì alla domenica negli orari di apertura del centro. Sorvegliato e al coperto, lo spazio per il ricovero delle biciclette è dotato anche di armadietti. Il triatleta che vorrà utilizzarli dovrà munirsi di un proprio lucchetto. Le bici dovranno essere rimosse entro trenta minuti prima della chiusura del centro.

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