formula uno

Ferrari: per il dopo Binotto spunta un nuovo indizio

Peter Sauber, fondatore della storica scuderia svizzera poi diventata Alfa Romeo, per la quale lavora attualmente Frederic Vasseur, ha parlato in modo sibillino circa il possibile approdo dell’ingegnere francese a Maranello.

La Cerimonia di Premiazione dei campionati FIA 2022, avvenuta a Bologna lo scorso 9 dicembre, e il Consiglio Mondiale del Motorsport, che ha avuto luogo il 7 dicembre a Parigi, sono stati gli ultimi atti ufficiali della lunghissima stagione della Formula 1, conclusasi in pista il 21 novembre con il GP di Abu Dhabi.

In un’ intervista, Sauber non si è risparmiato una simpatica frecciata all’ambiente ferrarista, da leggere anche come una sorta di avvertimento nei confronti dell’amico Vasseur…: “Se si conosce la storia della Ferrari, a partire dal fondatore Enzo, si sa che i capisquadra hanno di solito vita breve. L’unica eccezione è Jean Todt, che ha governato per oltre dodici anni”.

Del resto queste ultime parole di Sauber, la cui scuderia è storicamente legata alla Ferrari che fornisce i motori dal lontano 2010, non sono che una constatazione circa la “volatilità” avuta dalla poltrona di team principal della Ferrari negli ultimi due lustri, se è vero che dal 2014 in avanti si sono succeduti nel ruolo ben quattro professionisti, Stefano DomenicaliMarco MattiacciMaurizio Arrivabene e appunto Mattia Binotto, nessuno dei quali è riuscito a riportare a Maranello il titolo mondiale che manca dal 2007 con Kimi Raikkonen, diventato in seguito proprio pilota della scuderia svizzera dopo la trasformazione in Alfa Romeo. E chissà che il riferimento di Sauber a Jean Todt, che fu anche l’ultimo a ricoprire in Ferrari il ruolo di direttore tecnico, non sia anche un suggerimento implicito verso il probabile cambio di organigramma…

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