3 Dicembre 2024

La redazione di News.Superscommesse.it ha intervistato Andrea Seno, ex centrocampista che ha vestito la maglia dell’Inter tra il 1994 e il ’96, realizzando uno storico gol al Milan il 15 aprile ’95, nel derby. Dopo la carriera da calciatore è stato apprezzato dirigente nel Venezia e nel Treviso. Seno, in questo estratto della lunga intervista, ci dà il suo parere sul cammino dell’Inter di Inzaghi e su Beppe Marotta, che lo acquistò giovanissimo per portarlo al Venezia.

Seno, lei ha militato in un’Inter ben diversa da quella di oggi, ma è tuttora ricordato dai tifosi anche grazie al gol nel derby nel ’95. Segue ancora l’Inter e pensa come tanti che la squadra di Inzaghi possa “solo perdere” questo scudetto o che sia ancora troppo presto per parlare di corsa scudetto indirizzata?
“L’Inter è la squadra più forte del campionato e lo sta confermando sul campo. Ritengo che la Juventus stia facendo molto di più di quanto ci si sarebbe aspettati (…). Non esprime un gioco spettacolare, ma sappiamo che Allegri predilige la praticità. Sono curioso di vedere come i bianconeri sapranno reagire ai momenti di difficoltà che potrebbero presentarsi, ma la rosa dell’Inter è superiore. Vero che i nerazzurri hanno anche la Champions e il rischio di infortuni è sempre dietro l’angolo, ma Inzaghi ha a disposizione tante alternative di qualità. Comunque penso che Milan e Napoli non siano ancora fuori dai giochi (…)”.

A costruire questa Inter è stato un dirigente che lei conosce molto bene come Beppe Marotta, che la acquistò giovanissimo a Venezia. Concorda con chi pensa che proprio lui sia il vero segreto del ciclo dell’Inter? Siete rimasti in contatto?

“Conosco Marotta da tanto tempo perché mi portò a Venezia all’inizio del suo percorso da dirigente, quando l’era Zamparini a Venezia era agli albori. Le esperienze successive lo hanno consacrato come un dirigente di livello internazionale, accreditato e stimato ovunque. Beppe merita tutto questo ed è stato bravo a portare all’Inter professionalità e organizzazione, ma il merito va anche a Piero Ausilio e Baccin, oltre che alla società. Perché è vero che Marotta deve operare con un budget non elevatissimo, ma ha la possibilità di trattare giocatori importanti a livello internazionale. Purtroppo non lo sento e non lo vedo da tempo, ma la vita porta a perdersi di vista…”

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