
Desio – Un fulmine a ciel sereno ha colpito il mondo della ginnastica ritmica italiana. Emanuela Maccarani, storica allenatrice della nazionale e figura centrale per oltre 30 anni alla guida delle “Farfalle”, è stata licenziata dalla Federazione Ginnastica d’Italia (FGI). La decisione, comunicata con una semplice lettera, arriva in un momento delicato, segnato dalla richiesta di rinvio a giudizio per presunti maltrattamenti psicologici ai danni di alcune atlete.
Moreno Buccianti, marito della Maccarani, non ha nascosto la sua indignazione per le modalità con cui è stata gestita la vicenda. “Il licenziamento si può anche accettare, ma quello che non va giù è il modo. Non c’è stato rispetto per Emanuela”, ha dichiarato. “Dopo tutto quello che ha fatto per portare la squadra azzurra ai vertici mondiali, meritava un trattamento diverso. Poteva essere convocata per un incontro formale, invece tutto è stato comunicato con una lettera, senza neanche una telefonata”.
La decisione della Federazione, ratificata all’unanimità dal consiglio federale, è stata giustificata come una necessità di “guardare al futuro”. Andrea Facci, neo presidente della FGI, ha assunto ad interim il ruolo di direttore tecnico fino a giugno, sottolineando che il ciclo della Maccarani era ormai concluso. Tuttavia, il contesto giudiziario che coinvolge l’ex allenatrice ha inevitabilmente pesato sulla scelta.
Maccarani, che ha portato la ginnastica ritmica italiana a conquistare medaglie olimpiche e titoli mondiali, ha espresso il suo sgomento per la mancanza di comunicazione diretta. “L’ho saputo dai social, e solo dopo è arrivata la lettera di licenziamento”, ha dichiarato. “La situazione è drammatica. Da domani non potrò più entrare in palestra”.
La vicenda ha sollevato un acceso dibattito, non solo per il trattamento riservato a una figura di spicco dello sport italiano, ma anche per le implicazioni etiche e legali legate alle accuse di maltrattamenti. La Federazione, nel frattempo, si prepara a riorganizzare la struttura tecnica, con l’obiettivo di separare le competenze e garantire il benessere psicologico e fisico delle atlete.
Un capitolo si chiude, ma le polemiche sono destinate a proseguire. La storia di Emanuela Maccarani, tra successi e controversie, lascia un segno indelebile nello sport italiano.