In una dichiarazione in tribunale oggi sabato 8 gennaio, gli avvocati di Novak Djokovic hanno affermato che la stella del tennis era risultata positiva al coronavirus a metà dicembre e che il governo australiano aveva commesso un errore questa settimana annullando il suo visto.
A Mr. Djokovic, che spera di difendere il suo titolo di singolare maschile agli Australian Open di questo mese, è stato negato il permesso di entrare nel paese giovedì dopo essere arrivato all’aeroporto di Melbourne. Le autorità di frontiera hanno affermato di aver annullato il suo visto perché non aveva fornito prove per giustificare l’esenzione dall’obbligo dell’Australia di vaccinarsi.
Nella dichiarazione di sabato, gli avvocati del signor Djokovic hanno affermato che gli era stata concessa un’esenzione dal vaccino da Tennis Australia a causa del risultato positivo del test del coronavirus del 16 dicembre e perché 14 giorni dopo non aveva avuto febbre o sintomi respiratori in 72 ore .
Le condizioni dell’esenzione erano coerenti con le raccomandazioni dell’organismo consultivo per l’immunizzazione dell’Australia, hanno affermato gli avvocati. Date queste circostanze, tra l’altro, “Mr. Djokovic ha capito di avere il diritto di entrare in Australia”, si legge nel documento.
Il signor Djokovic, è in quarantena in un hotel di Melbourne in attesa dell’udienza, prevista per lunedì, sul suo appello contro la decisione del governo di revocare il suo visto.
Il numero 1 del mondo, nel giugno 2020 insieme a sua moglie erano risultati positivi al coronavirus, ma la sua infezione di dicembre non era stata precedentemente rivelata.
Gli avvocati del signor Djokovic sostengono che le autorità australiane, annullando il suo visto, “radicalmente e fondamentalmente” hanno frainteso o applicato erroneamente i consigli dell’organismo consultivo per l’immunizzazione dell’Australia sul fatto che un’infezione da coronavirus negli ultimi sei mesi dovrebbe esentarlo dall’obbligo di vaccinazione.
Il deposito afferma anche che al sig. Djokovic è stata negata l’equità procedurale dopo essere arrivato in Australia, quando è stato trattenuto in aeroporto dalle autorità per l’immigrazione da mezzanotte alle 8 del mattino circa.
I suoi avvocati affermano che al signor Djokovic è stato inizialmente detto dai funzionari dell’immigrazione che una decisione sul suo visto non sarebbe stata presa prima delle 8:30 del mattino, dopo aver avuto la possibilità di parlare con i funzionari di Tennis Australia. Ma intorno alle 6 del mattino, invece, gli è stato chiesto di acconsentire a una decisione immediata. Il serbo ha ceduto, “sentendo di non avere scelta”, ed è stato informato alle 7:42 che il suo visto era stato cancellato, il tutto secondo il deposito. Adesso si aspetta la decisione del tribunale prevista per lunedi prossimo.