Ciclismo

Ciclisti travolti e uccisi: il caso di Sara e Marco e l’indagine sul 19enne che li ha investiti e ‘ammazzati’

Un 19enne di origini milanesi, residente nella provincia di Pesaro, è sotto indagine per omicidio stradale plurimo dopo aver causato la morte di due ciclisti il 14 agosto sulla statale Adriatica.

Il giovane, neopatentato, ha improvvisamente invaso la corsia opposta all’altezza del distributore di metano del Ciarnin, investendo e uccidendo sul colpo Sara Ragni e Marco Torcianti. La sua Mazda ha poi colpito altre tre auto in transito. La Polizia Stradale non ha trovato segni di frenata sull’asfalto, suggerendo che non ci siano stati tentativi di evitare l’impatto. La causa dell’incidente sembra essere una distrazione del conducente, che non si sarebbe accorto di quanto stava accadendo, così come la passeggera seduta accanto a lui.

La passeggera ha riferito agli inquirenti di essersi resa conto dell’impatto solo all’ultimo momento. Gli investigatori stanno ora esaminando il cellulare del 19enne, sequestrato per verificare se fosse in uso al momento dell’incidente. Sono stati sequestrati anche le biciclette delle vittime e i resti del GPS Garmin installato su una delle due bici.

Il pubblico ministero Andrea Laurino ha aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo contro il 19enne, ma non ha disposto l’autopsia sulle salme della coppia. I corpi sono stati restituiti ai familiari e i funerali si terranno sabato alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Martire di Polverigi, la stessa dove Sara e Marco si erano sposati appena otto mesi fa.

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