Calcio: Robinho condannato a 9 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo
L’ ex attaccante brasiliano Robinho è stato condannato a nove anni di carcere per aver preso parte in una violenta aggressione sessuale in una discoteca di Milano nel 2013.
Robinho , che all’epoca giocava nel Milan , faceva parte di un gruppo che aveva stuprato una donna albanese di 23 anni al nightclub Sio Cafe ed era stato originariamente condannato nel 2017, dopo aver perso due appelli.
L’ex calciatore non ha più diritto di ricorso, quindi l’ultima sentenza del tribunale di Roma è definitiva. Resta però da vedere se sconterà la pena in un carcere brasiliano o italiano.
L’amico di Robinho Ricardo Falco si trova nella stessa situazione, anche se altri quattro hanno lasciato il Paese prima che potessero essere citati e condannati. Robinho , 37 anni, giocava ancora a calcio professionistico di recente nel 2020, tre anni dopo la sentenza originale.
L’ex nazionale brasiliano ha affermato che i rapporti erano stati consensuali e la loro difesa consisteva nello screditare la vittima affermando che le piaceva bere molto.
Dopo la condanna iniziale nel 2017, la corte d’appello di Milano ha confermato la sentenza nel 2020 e ha affermato che “la vittima è stata umiliata e utilizzata dal giocatore e dai suoi amici per soddisfare le proprie pulsioni sessuali”.
Ora un tribunale di Roma ha confermato ancora una volta la sentenza originaria e Robinho dovrà risarcire alla vittima 60mila euro.
Secondo quanto riportato dalla UOL in Brasile, gli avvocati di Robinho non sono fiduciosi che riuscirà a scontare la pena in una prigione brasiliana.
Si prevede che l’Italia lo richieda, poiché i brasiliani non possono essere estradati da stati esteri, ma il Brasile potrebbe non accettare e potrebbe preferire che il giocatore sconti la pena in Italia.