5 Dicembre 2024

L’incidente risale al giugno 2023, tra Carbonera (limite a 50 km/h) e San Biagio di Callalta (90 km/h). L’automobilista viaggiava a 77 all’ora: per il Pm doveva attenersi al limite indicato dal cartello appena superato ma l’accusa è caduta.


Ottanta metri che fanno la differenza tra il proscioglimento e la condanna al carcere per omicidio stradale. Ottanta metri è la distanza tra il punto in cui è avvenuto l’incidente, nel territorio comunale di San Biagio di Callalta, e il confine con il territorio comunale di Carbonera, dove il limite di velocità è fissato a 50 chilometri all’ora. Perché, anche se Maurizio Cavasin, sessantenne della zona, stava percorrendo la strada provinciale in via Valdemone a 77 chilometri orari, quindi oltre il limite nel Comune di Carbonera, quando ha travolto e ucciso Marco Bianchin, 17 anni, il Comune era appena diventato quello di San Biagio dove il limite è fissato a 90 chilometri all’ora. L’accusa della procura, che contestava l’eccesso di velocità al 60enne asserendo che questo era il motivo che gli avrebbe impedito di evitare il sinistro mortale, non ha dunque retto di fronte alle precisazioni della difesa (affidata all’avvocato Marco Furlan) che ha individuato con esattezza il punto in cui l’auto e la bicicletta della vittima erano venuti in contatto.

Quegli ottanta metri Cavasin li aveva percorsi tutti quando, nel primo pomeriggio del 15 giugno del 2023, aveva travolto e ucciso Marco, che gli si era parato davanti all’improvviso in sella a una mountain bike. L’uomo avrebbe cercato di frenare la corsa della sua Punto senza riuscirci e aveva sbalzato di una decina di metri il ragazzo, che prima di cadere rovinosamente sull’asfalto aveva sbattuto con violenza la testa contro il parabrezza sfondandolo. Nell’impatto il ragazzo era anche stato trascinato per circa 30 metri. Soccorso dai sanitari del Suem 118 le su condizioni erano apparse subito disperate e dopo un ricovero in terapia intensiva all’ospedale di Treviso, che era durato circa una settimana, il suo cuore si era fermato per sempre… Continua a leggere

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