“Ci fu una partenza importante da Termoli. Lui venne qui a disputare il Trofeo dello sport nel 1968 e quella sera, mi raccontava, vide la finale olimpica di Città del Messico in cui Tommie Smith battè il record e conquistò la medaglia d’oro olimpica.
Pietro si disse: chissà se un giorno. E proprio da qui partì tutto”. Così, oggi, a Termoli Manuela Olivieri, moglie di Pietro Mennea insieme al sindaco Francesco Roberti, ha scoperto la targa del viale intitolato al velocista di Barletta e inaugurato il murales realizzato dallo street artist Fabio Belpulsi.
Presenti gli assessori comunali al Turismo Michele Barile e al Bilancio Giuseppe Mottola.
“Riuscì a battere il record del mondo proprio su quella pista dove vinse Smith – ha proseguito la moglie – e conquistò la medaglia olimpica l’anno dopo. Tutto partì da Termoli. Lui me lo raccontava spesso. Diceva sempre: bisogna avere un sogno. Non pensare mai che l’asticella è troppo in alto perchè bisogna sempre porsi un obiettivo, raggiungerlo, superarlo e porsene un altro”.
Rivolgendosi ai giovani Manuela Olivieri ha detto: “Fate sport perché vi insegna a vincere nella vita come è stato per lui. ‘Non è importante battere il record del mondo e vincere una olimpiade’ diceva spesso Pietro ‘ l’importante è vincere nella vita’. Anche le sconfitte, per lui erano esperienze che insegnano a correggere gli errori fatti e affrontare nuove sfide”.
“Mennea la sua prima gara agonistica l’ha vinta a Termoli. La sua prima competizione è stata di buon auspicio per arrivare sul tetto del mondo – ha detto il sindaco – Siamo onorati e speriamo di poter dedicare altre strade ad altri campioni che hanno fatto di Termoli la loro storia”. Era il 19 ottobre 1968 quando Mennea arrivò in città con la squadra dell’Avis Barletta e vinse la staffetta del Corriere dello Sport organizzata dalla Csi “Libertas” Termoli che aveva come presidente Remo Di Giandomenico. Mennea tornò a dicembre 2010, in occasione della raccolta fondi per “Telethon”, organizzata dall’allora presidente del Consiglio comunale Alberto Montano. (ANSA).